I principali disturbi dell’alimentazione sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata (o Binge Eating Desorder, BED).

 I manuali diagnostici descrivono anche altri disturbi, tra i quali i disturbi alimentari sottosoglia, categoria utilizzata per descrivere quei pazienti che pur avendo un disturbo alimentare clinicamente significativo, non soddisfano i criteri per una diagnosi piena.

I comportamenti tipici sono: la diminuzione dell’introito di cibo (restrizione), le crisi bulimiche (abbuffate, ingerire una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo), i comportamenti di compenso (vomito, uso di lassativi e/o diuretici, intensa attività fisica) allo scopo di controllare il peso. Alcune persone possono ricorrere ad uno o più di questi comportamenti senza che esse soffrano di un disturbo dell’alimentazione. Una caratteristica quasi sempre presente è la distorsione dell’immagine corporea cioè il modo in cui nella sua mente si è formata  l’idea del suo corpo e delle sue forme.

Molto spesso persone o genitori di adolescenti che hanno uno più di questi comportamenti si rivolgono a me o ad altri nutrizionisti pensando che “un’alimentazione adeguata” possa risolvere il problema. Che si tratti di disturbo alimentare qui descritto, di un disturbo sottosoglia o di comportamenti disfunzionali adottati, risulta necessaria la terapia psiconutrizionale (dietista e psicoterapeuta). 

Ogni singolo caso sarà essere valutato insieme al medico di famiglia e allo psicoterapeuta per individuare il percorso più idoneo.