Dieta per problemi metabolici
Terapia dietetica dell’ insulino-resistenza e diabete tipo II
L’ insulino-resistenza è un difetto metabolico che caratterizza il diabete tipo II, ma può essere presente in altri quadri clinici come la sindrome metabolica o in una situazione di sovrappeso e/o obesità senza diagnosi di diabete. E’ una condizione caratterizzata da una risposta meno efficace da parte delle nostre cellule all’azione dell’ insulina.
Che cosa è l’insulina? L’insulina è un ormone pancreatico che ha un ruolo fondamentale nel metabolismo del glucosio: immaginiamo la cellula dove deve entrare il glucosio per essere bruciato e produrre energia; questa cellula ha una sorta di “serratura” che può essere aperta proprio dall’insulina per fare entrare il glucosio, come se fosse una chiave.
Che cosa è l’insulino – resistenza? Torniamo alla nostra cellula e alla serratura: la chiave (insulina) non riesce ad aprire la porta, fa resistenza e di conseguenza il glucosio fa fatica ad entrare nella cellula e si accumula nel sangue. Il pancreas quindi tende a produrre ancora più insulina e si viene a creare così un circolo vizioso.
La perdita di peso ottenuta con il cambiamento dello stile di vita (alimentazione e movimento) migliora notevolmente il quadro clinico e previene il diabete laddove non si sia ancora manifestato.
Lo scopo della terapia dietetica del diabete tipo II è di contribuire a ottimizzare e mantenere entro valori normali la glicemia per prevenire l’insorgenza delle complicanze croniche, ottenere un profilo lipemico idoneo a ridurre il rischio cardiovascolare, prevenire e trattare le complicanze micro e macrovascolari.
Circa l’80% dei pazienti affetti da Diabete di tipo 2 ha problemi di obesità o sovrappeso, per cui la terapia dietetica è parte integrante del trattamento. In questo caso la dieta deve mirare ad una riduzione del peso corporeo attraverso l’incremento del dispendio energetico e la diminuzione dell’apporto calorico. Una perdita di peso anche modesta (5- 10% del peso iniziale) è in grado di migliorare i livelli di glicemia, la sensibilità periferica all’insulina, oltre che a prevenire l’insorgenza di tutte le complicanze associate all’obesità come per esempio il rischio cardiovascolare, le dislipidemie (trigliceridi e colesterolo) e l’ipertensione arteriosa. Il tipo di obesità più pericolosa è quella con distribuzione di grasso viscerale, cioè obesità a “mela” che è correlata ad un maggior rischio di malattie cardiovascolari rispetto all’obesità a “pera”, per cui è importante che la circonferenza vita della donna non superi gli 88 cm e quella dell’uomo i 102 cm. (Tratto da “Manuale di nutrizione clinica e scienze dietetiche applicate”).
Il diabete è una patologia cronica e richiede di conseguenza uno stile di vita portato avanti nel tempo; la tua dieta dovrà quindi essere equilibrata qualitativamente e quantitativamente (indice e carico glicemico dei pasti, apporto di grassi, ecc), dovrà tenere conto delle tue circostanze ambientali ed emotive e dei segnali di fame e sazietà.
Terapia dietetica delle dislipidemie
colesterolo e trigliceridi
La dislipidemia indica delle anomalie qualitative e quantitative dei lipidi ematici (colesterolo e/o trigliceridi).
La loro importanza clinica è dovuta alla possibile insorgenza di malattie cardiovascolari. La dieta rappresenta il primo approccio terapeutico per la maggior parte dei pazienti.
Ipercolesterolemia: aumento del colesterolo totale, elevato tasso di LDL–colesterolo, basso livello di HDL–colesterolo, elevato rapporto tra colesterolo totale e HDL–colesterolo e tra LDL–colesterolo e HDL–colesterolo.
L’ intervento dietetico e l’attività fisica devono sempre essere adottati come prima misura. La tua dieta non sarà finalizzata semplicemente a ridurre il colesterolo totale, ma anche a migliorare il rapporto tra colesterolo HDL (“colesterolo buono”) e colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”). Prevederà un maggior consumo di vegetali, un corretto apporto di grassi (con la diminuzione dei grassi saturi a favore di quelli monoinsaturi e polinsaturi), di carboidrati e di proteine. Può essere concordata con il Medico curante l’assunzione di integratori di statine vegetali.
Ipertrigliceridemia: i valori ematici di trigliceridi sono compresi tra 50 e 150 mg/dl, se si superano tali livelli si parla di ipertrigliceridemia lieve, grave e molto grave. Il trattamento risulta essere interamente di tipo dietetico. Per la tua terapia dietetica sarà fondamentale la riduzione dei carboidrati semplici, dell’alcol, dei grassi saturi; ti sarà di grande aiuto una regolare attività fisica.
Terapia dietetica dell’ipertensione
L’Ipertensione arteriosa è una patologia diffusa nel mondo industrializzato e rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare. E’ meno frequente nelle donne fino al periodo della menopausa. E’ nota la familiarità per la malattia ipertensiva; tuttavia è noto che il peso corporeo e l’ipertensione sono significativamente associati, in particolare è la localizzazione viscerale del grasso che correla maggiormente con tale patologia. Controlla la tua pressione: oggi si considera una PA (Pressione Arteriosa) normale nell’adulto con un valore a riposo inferiore a 130/85 mm di mercurio. La PA aumenta con l’età e si modifica con lo stile di vita e l’alimentazione (tratto da “Manuale di nutrizione e scienze dietetiche applicate”). La riduzione di sodio può prevenire l’ipertensione di circa il 20%. La tua terapia dietetica terra conto della riduzione del sodio e degli alimenti naturalmente ricchi di questo minerale anche a causa dei loro processi di preparazione.
Terapia dietetica dell’ iperuricemia
L’iperuricemia è un’elevata concentrazione sierica di acido urico (>7,0 mg/dl).
L’attuale disponibilità di farmaci efficaci nel combattere l’iperuricemia ha contribuito a ridurre l’importanza di un severo regime dietetico. Tuttavia un’alimentazione equilibrata che preveda un più largo consumo di cibi a minor contenuto di purine, un’astensione dall’alcol (che aggrava il metabolismo dell’acido urico), una buona idratazione e una riduzione del fruttosio ti saranno di aiuto per ottimizzare i risultati della terapia farmacologica.
Terapia dietetica della sindrome metabolica
Con il termine di Sindrome Metabolica o Sindrome X si intende un insieme di fattori di rischio legati a condizioni che aumentano la possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete.
La diagnosi si basa sulla misurazione di alcuni parametri:
- Circonferenza vita: (> 102 cm uomo, > 88 cm donna)
- Pressione arteriosa: (pressione sistolica > o =130 mmHg e diastolica> o =85 mmHg)
- Colesterolo Hdl: (< 40 mg/dl uomo o 50 mg/dl donna)
- Trigliceridemia: (> 150 mg/dl)
- Glicemia: (> 110 mg/dl)
La coesistenza di almeno tre di questi fattori di rischio alterati o comunque trattati farmacologicamente pongono diagnosi di Sindrome Metabolica.
Se soffri di Sindrome Metabolica la correzione dello stile di vita attraverso la dietoterapia e l’attività fisica avranno come obiettivo il raggiungimento e mantenimento del peso corporeo ideale, l’ottimizzazione del profilo glico-lipidico e della pressione arteriosa.
Sarà formulata per te una dieta bilanciata, ricca in fibre, con un adeguato apporto di carboidrati complessi, povera in zuccheri semplici, con una ridotta quota di grassi di origine animale, a basso contenuto di colesterolo, iposodica e frazionata nell’arco della giornata.
Dott.ssa Paola Resasco
Dietista Genova e Rapallo
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